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Insegnamento
DIRITTO DEGLI ENTI NO PROFIT
GIP5070761, A.A. 2018/19
Informazioni valide per gli studenti immatricolati nell'A.A. 2017/18
Dettaglio crediti formativi
Tipologia |
Ambito Disciplinare |
Settore Scientifico-Disciplinare |
Crediti |
AFFINI O INTEGRATIVE D.M.270/04 |
Attività formative in ambiti disciplinari affini o integrativi a quelli di base e caratterizzanti, anche con riguardo alle culture di contesto e alla formazione interdisciplinare |
IUS/09 |
6.0 |
Organizzazione dell'insegnamento
Periodo di erogazione |
Secondo semestre |
Anno di corso |
II Anno |
Modalità di erogazione |
frontale |
Tipo ore |
Crediti |
Ore di didattica assistita |
Ore Studio Individuale |
LEZIONE |
6.0 |
48 |
102.0 |
Inizio attività didattiche |
25/02/2019 |
Fine attività didattiche |
07/06/2019 |
Commissioni d'esame
Commissione |
Dal |
Al |
Membri |
1 A.A. 2018/19 sede di Treviso |
11/10/2018 |
30/09/2019 |
MIELE
MANLIO
(Presidente)
BERTOLINI
GIACOMO
(Membro Effettivo)
POZZOBON
ALBERTO
(Membro Effettivo)
MARANGON
ANDREA
(Supplente)
PEREGO
ALESSANDRO
(Supplente)
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Prerequisiti:
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Il corso presuppone la conoscenza dei principali istituti del Diritto privato italiano. In particolare, si richiede la conoscenza NOZIONALE dei contenuti del Titolo II del Libro I del Codice civile e di concetti generali quali: personalità e soggettività giuridica; autonomia patrimoniale; personalità giuridica pubblica e privata; negozio giuridico; contratto di associazione; atto di fondazione; società; impresa. Pertanto, per sostenere l’accertamento di profitto, si consiglierebbe di aver previamente affrontato lo studio di Diritto privato 1. |
Conoscenze e abilita' da acquisire:
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Nell’ambito del percorso formativo del giurista, il corso si propone di concorrervi mediante l’analisi delle norme che disciplinano gli enti non lucrativi. Si tratta di un settore la cui rilevanza giuridica, sociale ed economica ha conosciuto nell’ultimo decennio un costante e significativo sviluppo, sia in ambito nazionale che internazionale; è perciò indispensabile, per lo studente di oggi e per il professionista di domani, poter accedere alle conoscenze ed acquisire le abilità specifiche che gli consentano di operare in esso con gli strumenti adeguati.
A tale scopo il corso affronterà quattro grandi aree tematiche che riguardano: a) i principi fondamentali, le nozioni generali e gli istituti giuridici che trovano applicazione agli enti non lucrativi ed al Terzo settore; una specifica attenzione sarà riservata alle norme costituzionali ed alla normativa dell’Unione europea; non si mancherà di considerare, in chiave comparatistica, anche le esperienze giuridiche di altri ordinamenti, in particolare di area anglosassone; b) il Titolo II del Libro I del Codice civile, le cui norme rappresentano la disciplina civilistica generale di riferimento per l’intero corso; dopo aver considerato i principi ispiratori e la sistematica adottata dal codificatore, e dopo aver preso in esame la riforma intervenuta ad opera del d.P.R. 361/2000, ci si soffermerà ad analizzare nel dettaglio la disciplina dei differenti soggetti giuridici presi in considerazione dal Titolo: le associazioni, le fondazioni, i comitati e le altre istituzioni di carattere privato; c) il Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017), che rappresenta la grande novità normativa rispetto all’oggetto del corso; a partire dalle norme del nuovo Codice - di cui verranno illustrati i principi ispiratori, la sistematica, gli aspetti positivi e le criticità - si cercherà di delineare la nuova figura speciale dell’Ente del Terzo settore (ETS) nei suoi caratteri giuridici (scopo, attività, struttura, requisiti, ecc.) e nelle sue differenti articolazioni (organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, ecc.); una particolare attenzione verrà riservata al Titolo X del Codice del Terzo settore che introduce significative novità in materia fiscale per gli ETS; d) l’attività economico-imprenditoriale degli enti non lucrativi, che tradizionalmente costituisce un tema complesso ed assai delicato, nel quale la giurisprudenza ha avuto un ruolo significativamente più incisivo rispetto a quello del legislatore; anche nell’ambito di questo specifico argomento, occorrerà riservare una particolare attenzione alla recente riforma del Terzo settore che ha introdotto una nuova disciplina per l’impresa sociale (d.lgs. 112/2017).
L’assimilazione ordinata di queste conoscenze, consentirà allo studente di acquisire la strumentazione concettuale necessaria ad affrontare e risolvere, nella vita professionale e nello studio finalizzato a concorsi ed esami di Stato, i problemi giuridici che, non di rado, coinvolgono gli enti non lucrativi: saprà applicare correttamente a quest’ambito gli istituti generali del diritto privato; avrà una conoscenza approfondita ed aggiornata della normativa di settore, in particolare del Codice del Terzo settore e del decreto sull’impresa sociale; saprà fare riferimento ai più significativi orientamenti giurisprudenziali in questa materia. |
Modalita' di esame:
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L’accertamento dell’acquisizione delle conoscenze e delle abilità, sopra indicate, è affidato ad un esame finale. Su scelta dello studente, l’esame può essere o solo scritto o solo orale. Chi ha sostenuto la prova scritta e abbia riportato la sufficienza, può chiedere liberamente la prova orale integrativa.
Nella prova scritta sarà posta una domanda di carattere generale, così che la valutazione di essa possa spaziare nell’intero spettro della votazione (da 18/30 a 30L).
Comunque, le domande saranno relative a punti qualificanti delle varie parti del programma, così da verificare il livello complessivo di conoscenza abilitante acquisita. |
Criteri di valutazione:
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Premesso che la valutazione positiva può sfociare in una votazione espressa in trentesimi (18/30L), i criteri della stessa valutazione non disgiungeranno le conoscenze acquisite dalla loro idoneità a tradursi in abilità. Pertanto concorreranno alla valutazione:
1.- corretta acquisizione terminologica;
2.- esaustività dell’apprendimento dei dati informativi (specialmente dei testi normativi direttamente pertinenti agli argomenti);
3.- capacità di distinguere sufficientemente tra argomenti quantitativi e argomenti qualitativi;
4.- attitudine ad affrontare gli argomenti tenendo presenti posizioni dottrinali e/o giurisprudenziali diverse;
5.- capacità di percepire il collegamento tra gli argomenti e di mettere in corretta relazione le parti del programma;
6.- abilità nella sintesi di chiarificazione. |
Contenuti:
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La categoria generale del no profit, anche alla luce delle esperienze giuridiche di altri Paesi; principi costituzionali e no profit, con specifica attenzione al rapporto tra i contenuti degli articoli 2, 3, 18 e 118, quarto comma, Cost. e la vigente disciplina degli enti privati non lucrativi; il concetto di persona giuridica; criteri di classificazione delle persone giuridiche.
Il Titolo II del Libro I cod. civ.: principi ispiratori e sistematica; la riforma del d.P.R 361/2000; le associazioni (costituzione, diritti e doveri degli associati, funzionamento degli organi, ecc.); le fondazioni (costituzione, scopo, patrimonio, amministratori, controllo da parte della P.A., ecc.); i comitati (promotori, organizzatori, ecc.); le altre istituzioni di carattere privato; vicende estintive e modificative delle persone giuridiche.
La riforma del Terzo settore. La legge delega 106/2016; il Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017): finalità, principi generali, sistematica ed elementi in attesa di definizione; la figura giuridica dell’«ente del Terzo settore» (ETS): definizione, scopo, attività di interesse generale, costituzione e personalità giuridica, iscrizione nel registro unico nazionale del Terzo settore, organizzazione interna, risorse economiche, obblighi contabili e di bilancio; le «particolari categorie» di ETS: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, enti religiosi civilmente riconosciuti, ecc; l’impresa sociale (d.lgs. 112/2017); la disciplina fiscale degli enti del Terzo settore. |
Attivita' di apprendimento previste e metodologie di insegnamento:
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Lezioni frontali del Docente;
Seminari dei collaboratori della Cattedra, appositamente e preventivamente preparati col Docente, su singoli argomenti dei quali la necessità di approfondimento venga segnalata anche dagli studenti;
Discussione in Aula, presieduta dal Docente, su decisioni giurisprudenziali, presentate da studenti, il cui testo viene preventivamente messo a disposizione di tutti gli studenti;
Lezioni di altri Docenti di chiara fama. |
Eventuali indicazioni sui materiali di studio:
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Il materiale didattico che il docente ritenga di interesse generale – sia per i frequentanti che per i non frequentanti – viene messo a disposizione sul sito istituzionale della Scuola (piattaforma moodle).
Il materiale di studio segnalato durante le lezioni frontali, con scopi di delucidazione e di integrazione delle stesse, viene messo a disposizione degli studenti frequentanti sul sito dell’insegnamento gestito personalmente ed esclusivamente dal Docente. Su questo sito, dopo ogni lezione, il Docente pubblica il titolo ed un sunto dell’argomento sviluppato a lezione. |
Testi di riferimento: |
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N. LIPARI - P. RESCIGNO (dir.), Diritto civile, I, 1 (Le fonti e i soggetti). Milano: Giuffré, 2009. pp. 335-494 (Le organizzazioni collettive di M. V. DE GIORGI)
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Didattica innovativa: Strategie di insegnamento e apprendimento previste
- Case study
- Files e pagine caricati online (pagine web, Moodle, ...)
Didattica innovativa: Software o applicazioni utilizzati
- Sito FB dell'insegnamento indicato a lezione
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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